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Berlino punta ancora il dito verso la Bce “Niente finanziamenti nascosti agli Stati”

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ROMA – Nuovo altolà di Berlino a Mario Draghi: la Bce non violi i trattati per aiutare l’Italia. Il richiamo del ministro delle Finanze tedesco,  Wolfgang Schaeuble, si materializza con il veto sull’acquisto da parte della Banca centrale europea dei cosiddetti Abs dei Paesi del Sud Europa, ovvero gli Asset backed securities (obbligazioni garantite da attività). Un’opzione che, dando fiato alle banche nazionali, costituirebbe di fatto un “finanziamento nascosto dell’Eurotower agli Stati”.
E secondo le fonti di Spiegel, Schaeuble sarebbe allarmato proprio da una eventuale tentazione di Francoforte di sostenere in questo modo i debiti italiani. Il presidente Draghi reagisce al G7 finanziario di Aylesbury, sottolineando che la riflessione è in corso, anche se sugli Abs non c’è ancora una posizione.

Non si tratta dell’unico terreno scivoloso nei rapporti fra “l’italiano” , come maliziosamente Spiegel si riferisce al custode della divisa europea, e la Germania. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha infatti messo in guardia da una politica espansiva di lungo corso, criticando l’abbassamento dei tassi: “Tanto più dura questa politica, tanto più crescono i rischi ad essa legati”, dice, rincarando una posizione assunta in settimana dal membro tedesco del direttorio della Bce, Jorg Asmussen.

Ma se le riserve di Weidmann non sono certo nuove, a sorprendere è il vacillare della pax con Berlino, quell’intesa sulla politica anticrisi

fra Bce e governo tedesco che ha concesso ossigeno all’eurozona . Spiegel riferisce di una colazione di lavoro avvenuta mercoledì scorso in casa Unione (Cdu-Csu): Schaeuble, a dire dei presenti, avrebbe dimostrato le sue perplessità sull’acquisto degli Abs da parte dell’Eurotower, con il rischio di una possibile deriva dell’Eurotower in ‘bad bank’ dell’unione monetaria. L’acquisto dei pacchetti del debito cartolarizzato sarebbe “problematico”, secondo Schaeuble, soprattutto se la Bce acquisisse in questo modo i debiti dell’Italia verso creditori privati, pari a circa 70 miliardi. L’opzione, appunto, violerebbe i trattati, rappresentando un “finanziamento statale nascosto”. Un rilievo arriva anche sul fronte del calo dei tassi: Schaeuble spiega al G7 che i ministri finanziari si sono lamentati sul rischio di eccessiva liquidità.

Draghi, sempre al vertice in terra inglese, non si sbilancia sugli Abs. Si tratta “di una delle opzioni studiate” – dice – nell’ambito di una riflessione ancora in corso. All’esame ci sono “una varietà di strumenti per contrastare la frammentazione del mercato finanziario in Europa”. Se questa “si sta riducendo sul versante della raccolta, dove è tornata a livelli pre-crisi”, ha spiegato, “sul versante del credito la situazione rimane ancora tesa, specialmente nei Paesi periferici”. Ma non nasconde il fatto che gli acquisti, visto che hanno a che fare con gli attivi bancari, potrebbero comportare rischi di “azzardo morale”. Secondo il presidente della Banca d’Italia, Ignazio Visco, la Bce può “catalizzare” la creazione di strumenti in grado di riattivare i finanziamenti alle imprese, ma il loro varo spetta ad altre istituzioni europee: come la Commissione Ue o la Bei. Non all’Eurotower. (11 maggio 2013) © Riproduzione riservata

la Repubblica quotidiano digitale

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